lunedì 30 giugno 2014

IL REGALO DI GESU' AL PADRE....riflessioni per la conclusione del mese dedicato al Sacro Cuore

"Gesù, quando ritorna al Cielo, porta al Padre un regalo. 
Quale è il regalo? Le sue piaghe. 
Il suo corpo è bellissimo, senza lividi, senza le ferite della flagellazione,
ma conserva le piaghe. 
Quando ritorna dal Padre gli mostra le piaghe e gli dice: 
Guarda Padre, questo è il prezzo del perdono che tu dai”. 

Quando il Padre guarda le piaghe di Gesù ci perdona sempre, non perché noi siamo buoni, ma perché Gesù ha pagato per noi. 
Guardando le piaghe di Gesù, il Padre diventa più misericordioso. 

Questo è il grande lavoro di Gesù oggi in Cielo: fare vedere al Padre il prezzo del perdono, le sue piaghe. 
È una cosa bella questa che ci spinge a non avere paura di chiedere perdono; il Padre sempre perdona, perché guarda le piaghe di Gesù, guarda il nostro peccato e lo perdona".

(Papa Francesco, Regina Coeli 1 giugno 2014)




Mi piace concludere il mese di giugno, dedicato al Sacro Cuore, con una riflessione personale che introduco però, con le parole di Papa Francesco. 
Sono le parole da lui pronunciate in occasione del Regina Coeli del 1 giugno...inizio del mese in cui la tradizione popolare ricorda con particolare intensità ed affetto il Sacro Cuore.
Il Figlio ascende al Cielo, torna al Padre.
E' come uno stratega, che rientrando dal Re gli espone l'esito della missione presentandogli i tesori conquistati e gli armistizi di pace siglati.
Le Sue Piaghe sono i Suoi tesori, il pegno della "conquista", della buona riuscita della Missione Salvifica.
La Passione e Morte di Cristo hanno riconciliato l'uomo con Dio.
Gesù ha mostrato a tutti, con la Sua Vita e soprattutto con la Sua Passione e Morte, l'Amore che il Padre ha per ciascuno dei Suoi Figli.

"Nel Cuore di Gesù è posto davanti a noi il centro del Cristianesimo.
In Esso è espressa tutta la novità che avviene nella nuova Alleanza.
Questo Cuore invoca il nostro cuore" ci spinge " a trovare nell'amore reciproco, la pienezza dell'amore". 
(J.Ratzinger-Benedetto XVI "Mistero Pasquale e devozione al Cuore di Gesù" Ed.ADP) 

Questa reciprocità è valida in primo luogo tra l'uomo e Dio.
"L'uomo è un cuore che adora Dio, Dio è un cuore che ama", scriveva don Barsotti.
Il nostro adorare Dio è amarLo nella maniera più elevata e sublime.
E' rispondere al Suo Amore.
Gesù è venuto nel mondo per dirci e dimostrarci che Dio ci ama e per essere amato come Dio e come Uomo.
Ecco perché, tra le piaghe che Egli presenta al Padre, ascendendo al Cielo, vi è anche il Cuore trafitto.
La piaga del Costato non è altro che la piaga del Cuore squarciato dalla lancia del soldato romano, quando oramai Gesù ha già dato la Vita per noi.
In questo Cuore troviamo infatti il "segno" più bello della vittoria riportata da Cristo e consegnata al Padre: quel Cuore è colmo dell'Amore con cui Dio ha "amato di amore eterno" (Ger 31,3) e con cui gli uomini di tutti i tempi Lo hanno ricambiato.
Presentare il Cuore al Padre equivale a presentare la corrente di amore che il mistero dell'Incarnazione, Passione e Morte di Gesù hanno riattivato tra la Santa Trinità e l'umanità.

Ecco perché è tanto importante la devozione al Sacro Cuore, come teneva a sottolineare anche Papa Pio XII nell'enciclica Haurietis Aquas:
"questo culto, considerato nella sua propria essenza, è un atto eccellentissimo della virtù di religione, cioè un atto di assoluta e incondizionata sottomissione e consacrazione da parte nostra all’amore del Redentore Divino, di cui è indice e simbolo quanto mai espressivo il suo Cuore trafitto; è vero parimente, ed in un senso ancora più profondo, che tale culto è il ricambio dell’amore nostro all’Amore Divino". 

Se parlassimo rimanendo su un piano umano, potrebbe portarsi un paragone con quanto accade tra innamorati. L'uno dice all'altro: "ti porto nel cuore".
Dio ci porta nel Cuore, in un Cuore reale, che ha Carne umana ed è anche Divino.
E' nostro "dovere" amare questo Cuore che, come disse apparendo a Santa Margherita Maria Alacoque, "ha tanto amato gli uomini ed è così poco riamato da essi".
Gesù ha "sete" di amore: essere devoti del Sacro Cuore è molto più che recitare qualche preghiera.
E' amarLo in Sè Stesso e nei fratelli, perché Egli stesso ci ha detto: "Imparate da me, che sono mite e umile di cuore" (Mt 11,29) e "come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri". (Gc 13,34)
Il Cuore di Gesù possa trovare in noi creature capaci di rispondere all'amore eterno e fedele di Dio, consapevoli che amare è conoscere, conoscere è amare è imitare, amare è servire.
Ci aiuti Maria, il cui Cuore ha realmente battuto all'unisono con quello del Figlio, nella gioia come nel dolore, sulla terra, come ora in Cielo.

venerdì 27 giugno 2014

SOLENNITA' DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESU'

 
 
S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma
 
 
 
 
PREGHIERA  AL  SACRO CUORE
 
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.

Amen
 
 
(dalla Liturgia) 










"Cuore di Gesù, gioia di tutti i santi" : il nostro Paradiso è Gesù, stare con Lui, in Lui vedere Dio e nei fratelli vedere il volto di Cristo che Si rispecchia nei santi.
Scrive don Benzi:
"Noi non vedremo mai Dio faccia a faccia, nel senso che Egli apparirà a noi; Lo vedremo nell'unione mistica con Lui.
Però vedremo Dio sempre in Gesù, nel quale noi siamo; Lo vedremo in coloro che sono in Cristo Gesù - come Lo siamo noi - e che rendono visibile la luce".
(Don Benzi, L'unione mistica con Cristo, pp. 93-94)

Per i devoti del Sacro Cuore, questo mistero è già, in un certo qual modo, svelato su questa terra, e le stesse dodici promesse rivelate a Santa Maria Margherita Alacoque, ne sono un pegno.

1. «Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato».
2. «Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise».
3. «Li consolerò nelle loro afflizioni».
4. «Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte».
5. «Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere».
6. «I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della Misericordia».
7. «Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore».
8. «Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione».
9. «Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata».
10. «A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
11. «Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato».
12. «Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno al primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale... Essi non moriranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, servendo loro il mio Cuore di asilo sicuro in quell’ora estrema».


Queste promesse, che costituiscono la "grande" promessa del Cuore di Gesù rivelata a santa Margherita, sottolineano come il Cuore di Cristo sia fonte di consolazione, conversione. benedizione. Già per questo motivo di gioia.
Ma è stupendo leggere ciò che assicura ai Suoi devoti che ne propagheranno in modo particolare la devozione: che il loro nome sarà scritto in quel Cuore per l'eternità.
Come a dire: il Sacro Cuore sarà il loro "rifugio" sicuro, per sempre, il luogo del riposo, il posto privilegiato in cui si manifesterà verso di loro l'Amore di Dio, "incarnatoSi" nel Cuore di Cristo.

Che veramente il Signore ci doni la grazia grande di essere devoti ardenti del Suo Sacratissimo Cuore, per poter dire, già in questa vita: Cuore di Gesù, mio amore e mia gioia!

Riporto, per comodità, l'ATTO DI CONSACRAZIONE che trovate anche sulla barra iniziale del blog.
Vi esorto a rinnovare o a pronunciare per la prima volta la vostra formula di consacrazione al Cuore Sacratissimo di Gesù.




 

ATTO DI CONSACRAZIONE AL SACRO CUORE DI GESU'


 (di Santa Margherita Maria Alacoque)

Paliotto d'Altare raffigurante il Sacro Cuore. Parma-Monastero delle Carmelitane Scalze
Io (nome e cognome), dono e consacro al Cuore Adorabile di nostro Signore Gesù Cristo la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze, per non voler più servirmi d'alcuna parte del mio essere, che per onorarlo, amarlo e glorificarlo.
E' questa la mia volontà irrevocabile: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando di cuore a tutto ciò che potrebbe dispiacergli.

Ti scelgo, o Sacro Cuore, come unico oggetto del mio amore, come custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell'ora della mia morte.
Sii, o Cuore di bontà, la mia giustificazione presso Dio, tuo Padre, e allontana da me la sua giusta indignazione.
O Cuore amoroso, pongo tutta la mia fiducia in te, perché temo tutto dalla mia malizia e debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà.

Consuma, dunque, in me quanto può dispiacerti o resistertiil tuo puro amore s'imprima profondamente nel mio cuore, in modo che non ti possa più scordare o essere da te separato.
Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te, poiché voglio concretizzare tutta la mia felicità e la mia gloria nel vivere e morire come tuo servo.



AMEN

giovedì 26 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Nono giorno: "Cuore di Gesu', salvezza di chi spera in Te" -

S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma
 
 
 
PREGHIERA  AL  SACRO CUORE
 
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
Amen
 
 
(dalla Liturgia) 










 
Nelle Litanie, invochiamo il Cuore di Gesù come "re e centro di tutti i cuori": è un'invocazione che sembra carica di risonanze paoline, laddove viene detto che il "disegno del Padre" è "fare di Cristo il cuore del mondo".
La preghiera litanica ci spinge a riflettere proprio se la rileggiamo in ottica biblica: Cristo è il centro, il cuore del mondo, perché così ha voluto il Padre fin dall'eternità, che gli uomini ne siano consapevoli o meno.
Ma far sì che tutti raggiungano la piena coscienza di questo è anche compito di ogni cristiano: solo ponendo Gesù e quindi il Suo Cuore segno dell'Amore di Dio per l'umanità, come centro della propria vita, annunciando e testimoniandoLo con coerenza, è possibile raggiungere i lontani o rafforzare i deboli nella fede.
La devozione al Cuore di Gesù impegna personalmente il discepolo.
Diceva Benedetto XVI, nel corso dell'Angelus dell' 1 giugno 2008:
"Ogni persona ha bisogno di un centro della propria vita, di una sorgente di verità e di bontà a cui attingere nell’avvicendarsi delle diverse situazioni e nella fatica della quotidianità. 
Ognuno di noi, quando si ferma in silenzio, ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore, ma, più in profondità, il pulsare di una presenza affidabile, percepibile coi sensi della fede e tuttavia molto più reale: la presenza di Cristo, cuore del mondo". 

Sentire Cristo come "centro" del proprio cuore, della propria vita, implica poi la cooperazione "attiva": che sia di preghiera, di apostolato fattivo, di offerta del dolore e delle gioie.
"Il mistero del Sacro Cuore è dunque il mistero della nostra cooperazione all'atto divino.

Tale cooperazione dell'uomo all'atto divino dimostra ed è l'espressione del massimo amore di Dio verso l'uomo, di un amore che non tollera più che l'uomo debba soltanto ricevere, ma che esige che possa anche donare; lo associa al suo stesso mistero, lo fa grande con Sè, lo uguaglia a Sè stesso.
Noi dobbiamo vivere la devozione al S. Cuore come impergno ad associar
ci a questo lavoro immenso, a quest'opera divina della redenzione del mondo.

Non come se dovessimo portare qualcosa, aggiungere al prezzo del Cristo il nostro piccolo prezzo, ma in modo che Cristo viva nella nostra medesima vita il mistero della sua Morte Redentrice". 

(Don Divo Barsotti, La mistica della riparazione, p.103)

Facciamo di Cristo il cuore del mondo: poniamo il Suo Sacratissimo Cuore come Re dei nostri cuori, centro da cui attingere amore, forza, conforto, luce da donare al mondo per salare una realtà che a volte è senza sapore, perché resa insipida da tutto ciò che non è Dio, da quanto non può dare la vera gioia.
Solo nel Cuore di Gesù è la nostra vera felicità!


 

mercoledì 25 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Ottavo giorno: "Cuore di Gesu', salvezza di chi spera in Te" -




S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma



PREGHIERA  AL  SACRO CUORE
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
Amen


(dalla Liturgia) 











Nella meditazione di ieri, il rapporto tra lo Spirito Santo ed il Cuore di Gesù è stato tracciato nella dimensione "sacramentaria" della Chiesa, che dal Cuore di Cristo è nata, sulla Croce, e che attraverso lo Spirito Paraclito continua a perpetuarsi, in modo speciale nel Battesimo e nell'Eucaristia.
La litania che invoca il Cuore di Gesù come "salvezza" di chi spera in Esso, spinge a riflettere su alcune parole degli Atti degli Apostoli e di San Paolo:
"In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati". (At 4,12)
"Nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l'azione dello Spirito Santo" (1Cor 12,3)

La teologia e il magistero sottolineano come il Cuore di Gesù sia il "simbolo" dell'Amore e della Misericordia di Dio.
Don Bosco consigliava, proprio per questo motivo, di propagare la devozione al Sacro Cuore poiché in essa, tutte le altre sono "racchiuse".
E di certo l'uomo è salvato dalla Misericordia di Dio, che ha voluto riavvicinare a Sè la creatura peccatrice, stringendo con essa la Nuova Alleanza, portando a compimento l'Antica Promessa.
Questa Misericordia si "rinnova" ogni qualvolta viene somministrato un Sacramento e ci aiuta a comprendere questo stretto legame tra salvezza, Cuore di Gesù e Spirito Santo.

Le rivelazioni di Gesù a Santa Faustina Kowalska, sebbene non direttamente legate al Sacro Cuore, ci riportano tuttavia a questo grande "mistero": Gesù parla spesso alla Santa del Suo Cuore  buono e misericordioso e si fa ritrarre con i due raggi che fuoriescono proprio dal Suo Costato.
Egli descrive la devozione alla Sua Misericordia come "l'ultima tavola di salvezza" per i peccatori: se l'uomo crede di potersi salvare senza bisogno della misericordia di Dio, allora vorrebbe sostituirsi a Lui.
Nonostante la ricerca di santità, nessuno è mai esente da cadute, imperfezioni...in una parola, tutti siamo sempre bisognosi della Misericordia di Dio, di quel Dio che ha pietà...con il cuore, che sente la pietà, l'amore nel cuore....

Invochiamo allora lo Spirito Santo perché ci renda capaci di affidarci e rivolgerci al Sacro Cuore per essere avvolti dall'Amore Misericordioso di Dio e per poter dire, con la nostra stessa vita, che solo in Gesù vi è salvezza!

martedì 24 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Settimo giorno: "Cuore di Gesu', fonte di ogni consolazione" -


S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma
PREGHIERA  AL  SACRO CUORE
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
Amen
(dalla Liturgia) 
















Meditare sul rapporto tra il Cuore di Gesù e lo Spirito Santo, porta inevitabilmente a fermarsi su un'altra delle litanie dedicato al Cuore di Cristo: "Cuore di Gesù, fonte di ogni consolazione".
Nel discorso di commiato, durante l'Ultima Cena, Gesù dice ai Suoi di non temere, perché manderà loro lo Spirito Santo: "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre" (Gv 14,16).
E' lo Spirito Colui che ci insegna ogni cosa e ci fa comprendere le parole di Gesù (cfr GV 14,26), è la Seconda Persona della Trinità che ci da' fortezza nelle prove, fino al martirio, se occorresse!
E' Colui che ci rende capaci di leggere le Scritture non solo con gli occhi del corpo, ma anche e soprattutto di "vederle" con lo sguardo interiore, spirituale, per comprenderne i significati non materiali, ma più profondi, legati all'Amore di Dio per noi.
San Giovanni Paolo II, nell'udienza generale del 13 marzo 1991, affermò:
"Lo Spirito Santo, mandato dal Padre, sarà “un altro Consolatore”, inviato nel nome di Cristo, la cui missione messianica deve concludersi con la sua dipartita da questo mondo per ritornare al Padre. 
Questa dipartita, che avviene mediante la morte e la risurrezione, è necessaria perché possa venire l’“altro Consolatore” (Gv 16, 7). 
Gesù lo afferma chiaramente quando dice: “Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore”.
C'è dunque un profondo legame tra il Cuore di Gesù ed il Consolatore.
Non solo perché proprio nel Cuore di Cristo abita l' Amore che unisce Lui ed il Padre, cioè il Paraclito, ma anche perché solo con la "trafittura" di quel Cuore, che avviene sulla Croce, lo Spirito potrà venire a noi, come bene sottolinea San Giovanni:
"Uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua"
(Gv 19,34).
Nell'Acqua e nel Sangue sono rappresentati i Sacramenti del Battesimo e dell'Eucaristia.
Riflettiamo su questo passaggio: nel Battesimo diventiamo, per opera dello Spirito Santo che riceviamo, figli di Dio.
"La Chiesa è nata da questi due sacramenti, da questo bagno di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo per mezzo del Battesimo e dell’Eucaristia. 
E i simboli del Battesimo e dell’Eucaristia sono usciti dal costato. 
Quindi è dal suo costato che Cristo ha formato la Chiesa, come dal costato di Adamo fu formata Eva". (San Giovanni Crisostomo)
Nell'Eucaristia ritroviamo il Cuore Eucaristico di Gesù. 
Anche la scienza ne da' conferma (basti pensare al miracolo di Lanciano).
Ed ogni volta che viene celebrato il Santo Sacrificio, il sacerdote si rivolge così al Padre:
"manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo,
perché diventino il corpo e  il sangue di Gesù Cristo,
tuo Figlio e nostro Signore".
Ecco che, ancora una volta, riemerge il rapporto tra Cuore di Gesù e Spirito Santo.
Come non ripensare alle parole del profeta Ezechiele, che in poche battute, condensa, sottolinea, sancisce in maniera inequivocabile, questo legame profondo?
"Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne".
(Ez 36,26)
Nel Cuore di Cristo troviamo lo Spirito Consolatore, Cristo è fonte di consolazione per noi, ed è il Maestro stesso ad invitarci, dunque, a "riposare" sul Suo Cuore:
"Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime" (Mt 11,29)

lunedì 23 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Sesto giorno: "Cuore di Gesu',annientato dalle nostre colpe e trafitto dalla lancia" -



S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma
PREGHIERA AL SACRO CUORE
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
Amen

(dalla Liturgia) 









Ci sono due litanie al Sacro Cuore che ben si ricollegano al mistero della Croce: "Cuore di Gesù, annientato dalle nostre colpe" e "Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia".
Il mistero del Cuore di Dio che "soffre" è grande, apparentemente difficile da comprendere, ma è proprio un Dio che Si fa Carne che può soffrire e patire fino alla morte per amore degli uomini.
In questa sofferenza umana e "divina" del Verbo trova espressione tutta la gamma dei sentimenti (se così volessimo dire in termini umanissimi) di un Dio che, secondo le parole di Benedetto XVI "freme di compassione" (secondi Vespri della Solennità del Sacro Cuore di Gesù, 19 giugno 2009).

Il Cuore di Cristo è un Cuore annientato dalle colpe dell'uomo perché il mistero della redenzione Lo carica di tutti i nostri peccati; perché la sofferenza che che questo Cuore vive e sopporta è la conseguenza dell'allontanamento dell'uomo da Dio; ma è un Cuore che patisce anche per la mancanza di comprensione da parte degli uomini del Suo e di ogni tempi; per il non-amore che riceve da essi.

Ecco il cuore che tanto ha amato gli uomini e che dagli uomini è così poco riamato"! : sono le parole rivelate proprio dal Sacro Cuore a Santa Margherita Maria Alacoque.

Il Cuore di Gesù è un Cuore annientato dalle nostre colpe nel vedere la cattiveria con cui gli uomini trattano i propri simili; nell'ascoltare giudizi frettolosi e maliziosi; nel constatare i dolori morali, fisici, sociali dell'umanità.

Questa sofferenza interiore del Cuore di Cristo (nelle sue sfumature psicologiche e spirituali) trova uno "sfogo" anche fisico.
Sebbene il Cuore di Gesù sia un Cuore dotato di grande "fortezza", dono dello Spirito Santo che in Esso palpita, già nell'Orto degli Ulivi la sudorazione di sangue ci immette nel mistero di un Dio che soffre un dolore umanissimo e divinissimo allo stesso tempo.
L'angoscia che Gesù vive nel Suo Cuore, per il prossimo tradimento di Giuda, per l'arresto, per il rinnegamento di Pietro, per la Crocifissione e per quelle anime ingrate che nonostante tutto questo non Lo accoglieranno nelle loro anime, si traduce in questo fenomeno scientificamente spiegabile.
Si spezzano dei capillari ed il Suo sudore appare frammisto al Suo Sangue.

La sofferenza toccherà il vertice nel momento del dolore supremo: sulla Croce.
Il dolore del Cuore di Cristo sarà acutissimo: patimenti fisici strazianti; l' abbandono da parte di quasi tutti i Suoi discepoli, il tradimento dell'amico più caro e lo sconforto di una notte oscura in cui si sente privato anche del Padre; il pensiero di una Madre che sta patendo pene indescrivibili e dei due amici più cari (Giovanni e la Maddalena) che sono lì con Lei; il rifiuto, di uno dei due ladroni che non vuole accogliere quel perdono che anche a lui viene offerto.
La scena "globale" di tutta la porzione di umanità che, a dispetto di quel sacrificio, non vorrà amarLo...non vorrà amare Dio...
Il Cuore di Gesù è al culmine della sopportazione: sopraggiunge l'infarto e si spacca.
E' la morte, cui fa seguito, ancora prima della trafittura della lancia, la raccolta del sangue dal pericardio.
Quando il soldato colpisce il Costato di Cristo e Lo trafigge, si verifica quella che Giovanni descrive come fuoriuscita di "sangue ed acqua": il siero ed il plasma.

Il Cuore di Gesù ha versato per gli uomini tutto il Suo Sangue, fino all'ultima goccia.

domenica 22 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Quinto giorno: "Cuore di Gesu', casa di Dio e porta del Cielo" -


S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma 
 
 
 
 
 
PREGHIERA AL SACRO CUORE
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
Amen
(dalla Liturgia) 








 
 

Tutte le litanie su cui abbiamo meditato fino ad ora possono essere riassunte e "simboleggiate" da un' espressione, tratta dalla medesima preghiera litanica : "Cuore di Gesù, casa di Dio".
L'immagine della casa è molto bella, perché ci da' l'idea di una realtà in cui si vive in un clima di familiarità e di amore ed è in effetti quanto per noi deriva dal chiamare Dio Padre "Abbà-Papà" secondo le parole che Gesù ci insegna nel Padre Nostro e dall'essere noi "figli" di Dio per mezzo del Santo Battesimo.
Nel Vangelo, Cristo stesso ricorre al concetto di "casa" quando definisce il Regno simile ad "un padrone di casa" (Mt 20,1) e quando afferma:
"ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche". (Mt 13,52)
In quest'ultima citazione, si rintraccia un concetto ancora più forte di quello contenuto nella prima: non solo il Regno di Dio è un padrone di casa, ma anche l'uomo, alla sequela Christi, può diventare "padrone", comproprietario dei beni immensi della casa del Padre.
Gesù è contemporaneamente Padrone (perché Figlio del Padre!, perchè Dio Egli stesso!) e "casa", poiché in Lui non solo l'Umanità è unita alla Divinità, ma Dio Padre e Dio Spirito vengono ad abitare nel Suo Cuore.

"Entrare" nel Cuore di Cristo, lasciarsi avvolgere dal Suo Amore, ma anche sforzarsi di comprenderne i sentimenti, il Suo modo di esprimere la vicinanza ai fratelli , il Suo zelo per la salvezza degli uomini ed il Suo legame con il Padre; conoscerLo ed imitarLo attraverso il Vangelo ed i Sacramenti, implica allora "accedere" alla casa di Dio.
Ecco perché la stessa litania che definisce il Cuore di Gesù come "casa di Dio" Lo contempla anche come "porta del Cielo".
Solo in Gesù vi è salvezza, solo nel Suo Amore Misericordioso che ha assunto connotati anche umani; solo per opera dello Spirito Santo si può dire che "Gesù è Signore" (1 Cor 12,3), l'inviato del Padre per la salvezza del mondo.
Penetrare nel Cuore di Cristo è quindi immergersi nella volontà del Padre e lasciarSi plasmare dallo Spirito Santo che Egli ci invia.

E' quasi spontaneo pensare a quell'esortazione di Gesù: "Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano". (Mt 7,13)
Il Cuore di Gesù è questa porta: stretta non nel senso che il Suo non sia un Amore Misericordioso (al contrario!), ma perché vivere secondo questo Cuore significa vivere da veri cristiani, con coerenza evangelica, con radicalità evangelica...e perché la Misericordia di Dio trova spazio solo attraverso la libertà della scelta umana, attraverso l'accettazione della mano divina sempre tesa verso l'uomo.
"Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo". (Gv 10,9)

Che il Cuore Sacratissimo di Gesù ci ottenga - per opera dei doni dello Spirito Santo - la capacità di conoscerLo, amarLo, imitarLo e la fortezza per entrare nella volontà del Padre anche quando ci appare come una porta "stretta" che richiede sacrificio e perseveranza.

Il Cuore di Maria, che in tutto è imitazione del Cuore del Figlio, ci sostenga e ci guidi.
 

sabato 21 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Quarto giorno: "Cuore di Gesu', Tabernacolo dell'Altissimo" -

 
S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma 
 
 
 
 
 
PREGHIERA AL SACRO CUORE
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
Amen
(dalla Liturgia) 








 
 
"Cuore di Gesù, Tabernacolo dell'Altissimo" e come un'altra litania afferma, in questo Cuore "abita tutta la pienezza della Divinità".
Il Cuore di Cristo è un "sancta sanctorum". Così ce Lo descrivono anche le litanie ad Esso dedicate.
In questo Cuore umano troviamo la pienezza del Verbo Divino, troviamo lo Spirito Santo, troviamo la Comunione col Padre che "abita" in Gesù.
La Scrittura stessa ce lo attesta. Il Figlio stesso che parla lo afferma:
 
"Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. 
Se non altro, credetelo per le opere stesse". (Gv 14,11)

"Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso"! (Lc 12,49)
 
Ad imitazione del Cuore di Gesù, siamo chiamati a fare anche dei nostri cuori una dimora per la Santa Trinità.
Il Signore ce ne assicura la possibilità, è il Padre che lo vuole, è lo Spirito Santo che rende possibile la comunione!
 
 "Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 
Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto". (Gv 12,26)
 
"Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me". (Ap 3,20)
 
"Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui". (Gv 14,23)
 
Invochiamo il Cuore di Gesù, affidiamoci ad Esso, imitiamoLo: possano diventare, anche i nostri cuori, piccoli tabernacoli della Santa Trinità, fari di luce e di amore nel mondo!
 

venerdì 20 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Terzo giorno: "Cuore di Gesu' Tempio santo di Dio" -


S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma



PREGHIERA AL SACRO CUORE
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni.
Amen

(dalla Liturgia) 












"Cuore di Gesù, tempio santo di Dio", leggiamo nella quinta litania del Sacro Cuore e il pensiero corre ad un testo paolino, la Prima Lettera ai Corinzi, in cui anche noi veniamo definiti "Tempio di Dio", perchè "lo Spirito di Dio abita" in noi.  
"Santo è il tempio di Dio, che siete voi". (cfr 1 Cor 16,17)

Il parallelo è impressionante: il Cuore di Cristo è il tempio santo di Dio ed anche l'uomo è tempio santo di Dio.

E' solo nell'umanità redenta da Gesù che questo straordinario miracolo può verificarsi.
La nostra è una "carne nuova" nel nuovo Adamo, la nostra è una vita nuova nella Vita Vera che riceviamo entrando nella schiera dei figli di Dio attraverso il Battesimo e proseguendo questo cammino con i vari Sacramenti.

L'umanità di Gesù, il Suo Cuore Umano e divino è il primo Tempio Santo di Dio che la storia conosca.
Solo a partire da Lui in poi, "primizia di coloro che sono morti" (1 Cor 15,20), i credenti possono diventare tempio santo di Dio.

E' interessante l'etimologia della parola TEMPIO, da TEMPLUM, che taluni ricollegano al termine greco TEMENOS.
Il vocabolo latino rimanda a "sezione", quello greco a "recinto, luogo separato".
In senso prettamente religioso, e oserei dire simbolico, nel Tempio di Dio non vi è soltanto Gesù presente realmente nella Santa Eucaristia in Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
Nel Tempio di Dio è Dio stesso che invita l'uomo a varcare la soglia, portando sè stesso, con tutto ciò che è di buono per offrirlo al Signore, di meno buono per convertirlo in migliore (attraverso il Sacramento della Confessione); 
ciò che è motivo di gioia, per lodare Dio, ciò che è causa di sofferenza, per trovare in Lui conforto e speranza;
ciò che sono i talenti ricevuti per metterli a servizio della comunità.

Nel Tempio, l'uomo si sforza di "convergere" tutto in Dio, per ordinare rettamente ogni cosa.
Se Gesù è Tempio di Dio e se anche l'uomo lo è, allora la creatura è chiamata a "ricapitolare in Cristo tutte le cose" (Ef 1,10), ogni giorno della sua vita.
Siamo invitati a vivere dando a Dio la priorità; ad agire, pensare, amare da cristiani coerenti che mettono in pratica la Parola; a fare la volontà del Padre.

Il Cuore di Cristo, ripieno di Spirito Santo, ha fatto esattamente così: ci ha amato secondo il progetto del Padre, quello che prevedeva la Croce come strumento di salvezza.
Ci ha amati non anteponendo al nostro vero bene la Sua comodità, gli agi, la ricchezza, ma dandoSi tutto in pienezza, come Cristo povero, umile e casto.

Lo Spirito Santo può donare a noi la stessa capacità, attraverso i Suoi Santi doni, affinchè possiamo vivere orientando tutta la nostra vita a Dio e amando gli altri come Egli desidera.

Preghiamo il Cuore Sacratissimo di Gesù perché ci aiuti ad accogliere in noi questo Spirito che vuole colmarci di tutti i Suoi preziosi regali.