mercoledì 29 ottobre 2014

MEMORIA LITURGICA DEL BEATO MICHELE RUA - "La devozione al Sacro Cuore: devozione di tutti i tempi"!






Quest'oggi ricorre la memoria liturgica del beato Michele Rua, primo successore di san Giovanni Bosco a capo della Congegazione salesiana.

Don Rua (come altre volte è stato riportato su questo blog) non fu da meno, rispetto al suo maestro e predecessore, nella devozione al Sacro Cuore. 
Si può dire che ne raccolse l'eredità e la fece fruttare, consacrando la Pia Società di San Francesco di Sales al Cuore di Gesù ed inserendo nelle devozioni quotidiane dei salesiani, una preghiera ad Esso rivolta, per impetrare sante vocazioni.
Nel 1899 aveva disposto che "ogni salesiano facesse la consacrazione di se stesso" al Sacratissimo Cuore, ed in una sua sua lettera del 21 novembre 19oo (quindi successiva di un solo anno), dispose che si effettuasse la consacrazione di tutta la Congregazione:

"Ora intendo che ciascuno di noi si consacri di nuovo, in modo tutto particolare, a codesto Cuore Sacratissimo; anzi, desidero che ciascun Direttore Gli consacri interamente la Casa cui presiede, ed inviti i giovani a far essi pure questa santa offerta di sé stessi, li istruisca sul grand'atto che sono per compiere, e dia loro comodità affinché vi si possano preparare convenientemente.
Si può dire ai Cristiani riguardo al Cuore di Gesù quanto San Giovanni Battista diceva ai Giudei parlando del divin Salvatore: «Vi è uno in mezzo a voi, che voi non conoscete».
E possiamo pur ripetere a questo riguardo le parole di Gesù alla Samaritana: «Oh se conoscessi il dono di Dio!»
Quale amore e confidenza maggiore verranno a sentire verso Gesù i nostri socii ed i nostri giovani se saranno in questa devozione ben istruiti!
Tutti insieme presentiamoci a Gesù, e gli saremo cari come chi gli offre non solo ogni fiore del suo giardino, ma il giardino stesso; non solo i vari frutti dell'albero, ma l'albero stesso.
Poiché se riesce acceetta a Dio la consacrazione dei singoli individui, più accetta deve tornargli quella di un'intera comunità, essendo questa come una legione, una falange, un esercito che a Lui si offre". 

Tale consacrazione non doveva rimanere "sterile", perciò don Rua predispose una serie di indicazioni affincbé, seppure "l'atto di consacrazione è breve, il frutto deve essere imperituro".
Per questo propose "che la festa del Sacro Cuore di Gesù sia ovunque solennizzata come una delle feste primarie dell'anno.
In tutte le Case si ricordi il primo venerdì del mese con una speciale funzione, e sia raccomandato ad ogni confratello e giovane di fare in quel giorno la Comunione Riparatrice.
Ogni confratello sia iscritto all'associazione detta Pratica dei nove Uffizi, e cerchi veramente di eseguire l'ufficio che gli tocca.
Ogni casa sia associata alla Confraternita della Guardia d'onore, e ne esponga il quadrante; ed ogni confratello e giovane fissi il tempo speciale, in cui intende fare la sua ora di guarda, com'è prescritto dalla Confraternita.
Nelle case di noviziato e studentato chi può faccia l'Ora Santa, secondo le norme stabilite per praticare questa devozione".

Lo zelo di don Rua ci interpella: siamo animati dallo stesso desiderio di conoscere, praticare e diffondere la devozione al Sacro Cuore?
Dipende anche da noi, e dal nostro amore ed impegno, che si avverino le parole con cui il beato Michele concludeva la sua lettera: 

"Il nostro caro Gesù, venga a regnare nella mente e nel cuore di tutti gli uomini del mondo, e possa presto ripetersi in tutta l'estensione del suo significato il Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat".


giovedì 16 ottobre 2014

MEMORIA LITURGICA DI SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE


Cappella del Sacro Cuore - Chiesa di san Giacomo in Augusta, Roma


Quest'oggi ricorre la memoria liturgica facoltativa di santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), la monaca visitandina che il Sacro Cuore scelse come depositaria delle Sue rivelazioni.
Il proprio della Liturgia delle Ore ci presenta, all'Ufficio delle letture, un brano tratto dalle lettere della santa; si tratta di un testo centrato sul Sacro Cuore, sui benefici che Esso ci ottiene e su come unirci sempre a questo Sacratissimo e Amantissimo Cuore, in ogni circostanza.
Meditiamo sulle parole di santa Margherita Maria, ed invochiamola perché ci ottenga di far regnare il Sacro Cuore di Cristo nel nostro cuore!


 

DOBBIAMO CONOSCERE L'AMORE DI CRISTO CHE SORPASSA OGNI CONOSCENZA
 
Il Sacro Cuore, Achille Buzzi (1911)
Dalle «Lettere» di santa Margherita Maria Alacoque vergine
(Vie et Ceuvres 2, Paris 1915, 321. 336. 493. 554)
 
Mi sembra che il grande desiderio di Nostro Signore che il suo Sacro Cuore venga onorato in modo particolare abbia lo scopo di rinnovare nelle anime gli effetti della sua redenzione. 
Infatti il suo Sacro Cuore è una fonte inesauribile che cerca solo di riempire i cuori umili, vuoti, distaccati da ogni cosa e sempre pronti a sacrificarsi per rendergli piacere.
Questo Cuore divino è una fonte inesausta, dalla quale scendono ininterrottamente tre canali: 

il primo è quello della misericordia verso i peccatori e porta loro lo spirito di contrizione e di penitenza. 

Il secondo è quello della carità e scorre per portare aiuto a tutti i miserabili che si trovano in qualche necessità, e particolarmente a coloro che tendono alla perfezione: essi vi troveranno la forza per superare gli ostacoli. 

Il terzo è quello dell'amore e della luce per gli amici perfetti, che egli desidera unire a se stesso, per comunicare loro la sua scienza e i suoi desideri, perché, per una via o per l'altra, si consacrino totalmente alla sua gloria.
Questo Cuore divino è un abisso di bene, in cui i poveri devono riversare le loro necessità. E' un abisso di gioia, dove bisogna gettare tutte le nostre tristezze. E' un abisso di umiliazione per il nostro orgoglio, un abisso di misericordia per gli infelici, e un abisso d'amore, in cui bisogna seppellire tutte le nostre miserie.
Non avrete quindi che da unirvi in tutte le vostre azioni al Sacro Cuore di Nostro Signore, all'inizio per disporvi, al termine per ripagare.
 
Per esempio, vi sentite incapaci di pregare? Accontentatevi di offrire la preghiera che il divin Salvatore fa per noi nel sacramento dell'altare. Offrite i suoi slanci per riparare tutte le vostre imperfezioni. Ripetete dunque ogni vostra azione: Mio Dio, io faccio o soffro questa cosa nel Sacro Cuore del vostro divin Figlio, e secondo le sue sante intenzioni che vi offro per riparare tutto ciò che di impuro e di imperfetto c'è nel mio operare. E così nelle diverse situazioni della vita. 
Quando vi toccherà qualche pena, afflizione o mortificazione, dite a voi stessi: Accetta ciò che il Sacro Cuore di Gesù ti manda per unirti a lui.
Soprattutto cercate di conservare la pace del cuore, che supera qualsiasi tesoro. 
Il mezzo per arrivare a questo consiste nel non avere più volontà propria, ma quella di questo divin Cuore al posto della nostra, lasciando che voglia per noi tutto ciò che può aumentare la sua gloria, contenti di sottometterci e di abbandonarci a lui in ogni cosa.

lunedì 13 ottobre 2014

BEATA ALESSANDRINA MARIA DA COSTA - I Sacri Cuori di Gesù e Maria, l'Eucaristia, il Rosario



La Famiglia Salesiana quest'oggi festeggia la memoria liturgica della beata Alessandrina Maria da Costa, vergine, mistica, cooperatrice e socia dell'Associazione di Maria Ausiliatrice.

Un breve profilo biografico (reperibile sul vecchio sito dei salesiani di Torino) così ne parla:



Alessandrina Maria da Costa nasce il 3 marzo 1904 a Balasar in Portogallo. È una piccola contadina, vivace, scherzosa, affettuosa. A 14 anni salta dalla finestra nel giardino per salvare la sua purezza minacciata.
Nel corso degli anni il danno riportato nella caduta si trasforma in paralisi totale, per cui rimane inchiodata a letto per oltre trent’anni, curata dalla sorella maggiore.
Si offre come vittima a Cristo per la conversione dei peccatori e per la pace nel mondo. Per quattro anni (1938-1942) rivive la passione di Cristo tutti i venerdì per tre ore. Chiede e ottiene da Pio XII la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria (31 ottobre 1942).
Dal 27 marzo 1942 alla morte (13 anni e 7 mesi) non ingerisce più alcuna bevanda né alimento di sorta, all’infuori della Comunione quotidiana. Guidata dal suo secondo direttore spirituale, il salesiano Don Umberto Maria Pasquale, diventa sia Cooperatrice salesiana, il 15 agosto del 1944, sia membro dell’Associazione dei devoti di Maria Ausiliatrice il 12 settembre dello stesso anno, memoria del Santo nome di Maria.
Don Umberto aveva molto diffuso in Portogallo la devozione all’Ausiliatrice, costruendo in particolare il santuario di Mogofores e promuovendo la diffusione dell’ADMA. Alessandrina, morta a Balsar il 13 ottobre 1955, è una figura esemplare, nella sua semplicità e autenticità. È il messaggio vivente di cui hanno bisogno i cristiani di oggi, in special modo chi si impegna a vivere il valore della laicità come servizio al Signore, alla Chiesa e alla società “salesianamente ispirato”. 


Siamo nel mese del Rosario, e don Bosco era legatissimo a questa devozione mariana. Non la trascurava mai. Così come era devoto al Sacro Cuore, indicato come modello per il salesiano nel suo stile pastorale, ritrovando in Esso la fonte ed il modello del suo apostolato tra i giovani.
Altro elemento importantissimo, nella devozione salesiana, è il culto di adorazione a Gesù Eucaristia.
Da questo punto di vista, alcune delle rivelazioni di Gesù e Maria alla beata Alessandrina, si collegano pienamente nel filone della sua spiritualità salesiana e mariana (in quanto cooperatrice e socia dell'Associazione di Maria Ausiliatrice).
Concludendo con alcuni estrapolati dal suo diario, in cui racconta le sue esperienze mistiche (in obbedienza ai direttori), chiediamo alla beata di quest'oggi che ci aiuti ad essere - anche nel nostro piccolo - anime eucaristiche, anime mariane che diffondono e praticano la devozione al Santo Rosario, anime innamorate dei Sacri Cuori! 
Soprattutto, pensiamo che il Cuore del Figlio gradisce che noi ci rivolgiamo al Cuore di Sua Madre con la preghiera del Santo Rosario, compendio del Vangelo (come definita dai Pontefici) e quindi della vita dello stesso Nostro Signore!


DAL DIARIO DELLA BEATA ALESSANDRINA MARIA DA COSTA:
 
"[le apparvero Gesu' e Maria, coi cuori visibili sul petto] 
Dai loro Cuori tenerissimi, cerchiati di spine,uscivano raggi luminosi che si incontravano gliuni con gli altri,lampeggiando come nubi che cozzano tra di loro. 
Dal mezzo usciva la corona del Rosario e pareva passare per i centri dei Cuori. 
O mammina, cosa significa la corona del Rosario nei vostri cuori? 
Mammina mi parlò baciandomi e prendendomi per mano: Parla di esso,figlia mia;Gesu' te lo ha chiesto e io pure te lo chiedo. Ti abbiamo chiesto di parlare del Rosario e dell'Eucaristia, amore dei nostri cuori. L'Eucaristia, il Rosario e le tue sofferenze insieme a quelle delle altre vittime: ecco i mezzi da noi indicati per la salvezza dell'umanita' perduta".

"Gesù mi apparve nel tabernacolo con la porticina aperta:
Ascolta, innamorata folle delle anime,  ascolta, innamorata folle dell'Eucaristia!
Sto qui (nel tabernacolo) solo per amore.
Gli uomini non comprendono questo amore.
Sto qui per essere alimento e vita; gli uomini non vogliono alimentarsi vivendo della mia vita.
Parla loro del mio amore, comunica loro il mio amore!
Tu, che sei stata creata per essere la distributrice di tutto ciò che è mio, parla, parla  della mia Eucaristia.
Chiedi alle anime di venire al tabernacolo e di vivere nel tabernacolo.

Mostrandomi la corona del Rosario, mi fece sentire come se me la intrecciasse nelle mani e continuò: Parla del Rosario, di mia Madre benedetta, parla alle anime dei grandi mezzi di salvezza".


Maggiori informazioni sono reperibili sul sito dei salesiani.

venerdì 3 ottobre 2014

MEDITAZIONE PER IL PRIMO VENERDI' DEL MESE - inabissarci nel Cuore di Gesù attraverso la Vita Sacramentale -


"Uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, 
e subito ne uscì sangue e acqua"  
(Gv 19,34)




La trafittura del Costato di Cristo è una porta sempre aperta: in questo segno tangibile del Suo Amore per noi, possiamo trovare una via privilegiata di accesso al Suo Cuore.
Se da questa piaga sono scaturiti i Sacramenti, simboleggiati dal Sangue e del'Acqua, questo vuol dire che noi, attraverso la vita sacramentale, veniamo progressivamente introdotti nel Suo Sacratissimo Cuore.
Nel Santo Battesimo "moriamo e risorgiamo in Cristo" e diveniamo figli di quel Padre che il Figlio Unigenito ama anche col Suo Cuore di Uomo;
nella Santa Comunione riceviamo il Cuore Eucaristico di Gesù che Si è donato fino alla morte;
nella Santa Confessione è l'Amore Misericordioso del Cuore di Gesù che ci ottiene il perdono del Padre....
e si potrebbe andare avanti, tracciando - per ogni Sacramento - un parallelo con l'Amore del Sacro Cuore.

Vivere una vita sacramentale e mantenersi quindi in Grazia di Dio, significa anche "inabissarsi" nel cuore di Gesù: se noi attingiamo a quei Sacramenti che dal Suo Cuore sono scaturiti, allora cibandoci di Lui, Lo conosceremo e Lo ameremo sempre meglio e con sempre maggiore intensità.
E tutto questo ci porterà ad essere anche più "rivestiti" dei Suoi sentimenti (parafrasando San Paolo), in modo particolare della carità che nel Suo Cuore arde come in una fornace.
Lo scopo di questo inabissarci è divenire, poco per volta, sempre più come un "puntino" perso in Lui, nel Suo Cuore che ama: il nostro amore deve divenire solo e soltanto l'Amore di Cristo. Tutti dobbiamo amare col Suo Amore. Tutti dobbiamo amare come Lui.
I santi che, come Santa Margherita Alacoque, hanno avuto il grande privilegio del dono dello "scambio del cuore" proprio con quello di Gesù, hanno sperimentato tutto questo in modo singolare.
Per molti altri, questo mistero avrà il suo compimento definitivo solo in Cielo, ma comincia già qui, già ora... è quel medesimo ed indescrivibile "mutamento" di vita descritto da San Paolo: "e non vivo più io, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20).

Buon primo venerdì a tutti!